Quanti anni di lavoro servono per andare in pensione in Italia

Quanti anni di lavoro servono per andare in pensione in Italia? È una domanda ricorrente, che molti si chiedono quando ormai hanno superato i 50 anni di età. In realtà si tratta di una questione fondamentale anche per i giovani, visto che la legge Fornero e i meccanismi di adeguamento all'aspettativa di vita del sistema previdenziale pubblico prevedono aumenti progressivi al passare del tempo. Ma di fatto il punto è fondamentale anche per capire le proposte di riforma del settore.

In questo articolo di approfondimento ci occuperemo quindi di riepilogare in modo semplice ed efficace le principali regole di accesso alla pensione, partendo dalle regole di base. Vedremo poi quali sono le deroghe in corso e in che modo risulta possibile accedere alla pensione anticipata attraverso le sperimentazioni rese disponibili negli anni passati dai legislatori.

Pensione di vecchiaia dai 67 anni ma con vincoli contributivi: quanti anni bisogna lavorare?

Partiamo dalle regole ordinarie di accesso alla pensione. La legge Fornero prevede il pensionamento a partire dai 67 anni di età e con almeno 20 anni di versamenti. Coloro che risultano inseriti nel sistema contributivo puro possono accedere a partire dai 64 anni con 20 anni di contributi, purché il valore dell'assegno non risulti inferiore a 2,8 volte la minima Inps. 

Chi rientra nel contributivo può ottenere la pensione anche con soli 5 anni di versamenti, ma in questo caso è necessario attendere i 71 anni di età. Ricordiamo che accedono al contributivo coloro che hanno iniziato a versare a partire dal 1° gennaio 1996. La pensione di vecchiaia in totalizzazione è invece accessibile dai 66 anni di età con almeno 20 anni di versamenti, ma con 18 mesi di finestra d'attesa.

La pensione anticipata della legge Fornero: ecco quanti anni servono

In alternativa è possibile accedere alla pensione anticipata della legge Fornero indipendentemente dall'età effettivamente raggiunta. Risulta indispensabile aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi, che diventano 41 anni e 10 mesi per le donne. Per coloro che ricorrono alla totalizzazione, basteranno 41 anni di versamenti, ma con una finestra di decorrenza di 21 mesi per poter ricevere il primo assegno utile da parte dell'Inps.

Un'alternativa disponibile fino al 31 dicembre del 2021 è la quota 100, che permette l'uscita dal lavoro a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contributi. In questo caso è indispensabile smettere di lavorare, visto il divieto di cumulo con redditi da lavoro dipendente o autonomo. Sono concesse le attività occasionali nella misura massima di 5mila euro lorde annue. 

Il diritto alla quota 100 si cristallizza, pertanto coloro che matureranno i requisiti in tempo utile e che non faranno richiesta di accesso all'opzione potranno comunque andare in pensione con tali requisiti anche nei prossimi anni.

Pensione anticipata con opzione donna e quota 41

Una ulteriore opzione sperimentale dedicata alle donne è la cosiddetta opzione donna. Consente l'uscita dal lavoro a partire dai 58 anni di età (59 anni per le autonome) e 35 anni di versamenti, accettando il ricalcolo interamente contributivo dell'assegno. La misura prevede una finestra di attesa di 12 mesi per le dipendenti private, che si estende fino a 18 mesi nel pubblico.

La quota 41 è destinata ai lavoratori precoci che rientrano nei casi di tutela previsti dalla legge. Serve aver maturato almeno 41 anni di versamenti, dei quali almeno un anno prima del compimento del 19mo anno d'età. La finestra di decorrenza dell'assegno è di tre mesi e non viene applicata alcuna penalizzazione alla futura pensione.

L'APE sociale disponibile a partire dai 63 anni

I lavoratori che vivono situazioni di disagio in età avanzata possono usufruire dell'APE sociale a partire dai 63 anni di età con 30 o 36 anni di versamenti. Nel primo caso rientrano disoccupati di lungo termine, invalidi (con riconoscimento uguale o superiore al 74%) e caregivers. Occorrono invece 36 anni di contributi per coloro che hanno svolto le attività gravose o usuranti previste dal legislatore.

La pensione dei fondi privati con 5 anni di versamenti

Bastano appena 5 anni di versamenti per coloro che hanno sottoscritto un fondo pensione e che desiderano chiedere la rendita derivante dal montante accumulato. Il vincolo anagrafico coincide con quello della pensione di vecchiaia, pertanto in questo caso sarà necessario attendere la maturazione di almeno 67 anni di età.

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