Pensioni anticipate Quota 100, ultime notizie dall'Inps: resta tanta la voglia di uscire dal lavoro

La necessità di trovare un meccanismo di accesso anticipato alla pensione dopo tanti anni di lavoro resta tanta e si conferma con gli ultimi numeri in arrivo dall'Inps riguardo ai flussi del primo trimestre 2020. L'ente pubblico di previdenza ha infatti diffuso i dati sulle pratiche lavorate dall'inizio dell'anno ed ancora una volta emerge il forte ricorso dei contribuenti alle opzioni di prepensionamento disponibili nel nostro sistema.

È in particolare l'accesso anticipato alla pensione tramite quota 100 a trovare il favore dei lavoratori in età avanzata. Il numero delle richieste di quiescenza tramite questo meccanismo sperimentale è infatti raddoppiato rispetto a quanto non avvenuto nello stesso periodo dello scorso anno, quando le pratiche erano ancora in fase di liquidazione per via della finestra mobile trimestrale presente nel settore privato (mentre la stessa finestra nel pubblico si estende a sei mesi).


Pensioni anticipate, le domande raddoppiano: i lavoratori chiedono di poter avere maggiore flessibilità per accedere all'Inps


I dati dello stesso osservatorio Inps mettono inoltre in evidenza che le domande complessive di accesso anticipato alla pensione sono risultate nel 1Q 55085, contro le 27056 dello stesso periodo del 2019, con un balzo percentuale del +103,6%. Un dato che mostra in modo inequivocabile quanto è sentita la necessità di accedere all'Inps evitando i rigidi criteri dell'assegno di vecchiaia.

Quest'ultimo è infatti raggiungibile a partire dai 67 anni di età e con almeno 20 anni di contribuzione. A colpire è in particolare il criterio anagrafico, che permette ai lavoratori di uscire solo in prossimità dei 70 anni. Un vincolo che appare certamente rigido e che per essere aggirato richiede di maturare la pensione secondo una delle diverse opzioni di prepensionamento attualmente disponibili nel nostro ordinamento previdenziale.

Pensione anticipata tramite quota 100: boom di domande nel primo trimestre 2020


La pensione anticipata tramite quota 100: niente penalizzazione, ma c'è il divieto di cumulo


In questo contesto si inserisce il meccanismo sperimentale di accesso alla pensione anticipata tramite la quota 100. Ricorrendo a tale opzione è possibile uscire dal lavoro a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di versamenti. Il richiedente deve però rinunciare al cumulo dell'assegno pensionistico con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo.

Resta possibile percepire redditi da lavoro occasionale nella misura massima di 5mila euro lorde l'anno. La violazione del divieto di cumulo comporta la sospensione della pensione per l'anno in corso. Sull'assegno non è però prevista alcuna penalizzazione, stante che rispetto alla pensione di vecchiaia si riceverà un importo più basso per via degli anni persi di contribuzione e del peso della minore età del richiedente sul coefficiente di conversione in rendita della parte contributiva pura dell'assegno.


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