Riforma pensioni: 1,7 milioni di over 55 in più in 10 anni

Riforma pensioni, l'impatto delle restrizioni applicate alle regole di uscita dal lavoro emergono dagli ultimi aggiornamenti Istat. Sono infatti oltre 4,5 milioni i lavoratori con più di 55 anni rispetto allo stato dell'occupazione di 10 anni fa. Nel corso del 2021, in Italia si sono registrati quindi 1 milione e 755mila lavoratori in più dall'avviamento della legge Fornero. Il quadro emerge dalle statistiche relative all'occupazione Eurostat.

A monitorare la situazione in Italia (e quindi a inviare i dati in Europa) è stata l'Istat, che ha calcolato lo stato della situazione lavorativa in età avanzata. Dopo le riforme sulle pensioni avvenute negli scorsi anni, l'età di accesso all'Inps è cresciuta sia per l'accesso all'uscita di vecchiaia, sia per le varie opzioni anticipate. 

Riforma pensioni e aumento dell'età di uscita dal lavoro: situazione peggiore per le donne

Considerando l'andamento percentuale, in Italia nel 2021 si registra un tasso del 53,4% delle persone che hanno tra i 55 e i 64 anni di età. L'aumento è quindi del 15,9%. La situazione è ancora peggiore per le donne, che si trovano con una crescita percentuale rispetto a 10 anni fa stimata al 16,1%. Continua quindi a permanere il gender gap e il problema delle differenze di genere, che si riscontrano nel mondo lavorativo e vanno a ricadere (a cascata) sul contesto previdenziale.

I dati complessivi sulla situazione europea indicano anche che il tasso di occupazione dei lavoratori in età avanzata in Italia è cresciuto maggiormente della media europea: 15,9% contro il 15,4% della media complessiva. Vi è da rilevare che sul punto non pesano solo gli interventi correttivi sulle pensioni, ma anche gli effetti della demografia avversa. Attualmente il nostro sistema lavoro è caratterizzato da un rapporto uno ad uno rispetto ai giovani compresi tra i 15 e 34 e i. lavoratori con età tra 55 e 64 anni.

Pensioni e sistema lavoro: cala il numero degli occupati più giovani

Rispetto al quadro appena evidenziato, negli ultimi 10 anni è quindi calato il numero degli occupati più giovani. In particolare, i lavoratori tra i 15 e i 34 anni sono diminuiti di circa un milione. Un fenomeno sul quale si rende comunque necessaria una riflessione, visto che l'elevata età lavorativa rischia di andare a pesare sia sul lavoratore che sul datore di lavoro.

Nessun commento:

Posta un commento