Pensioni, ultime novità ad oggi 27/6 su Quote 100/41, APE, opzione donna ed esodati

Le ultime novità sulle pensioni ad oggi 27 giugno 2018 vedono arrivare nuove proposte dall'opposizione in merito alla flessibilità previdenziale. I Dem chiedono, in particolare, di garantire la quota 100 dai 63 anni e di prorogare l'APE (sociale e volontaria), oltre che di avviare la nona salvaguardia degli esodati e di prorogare l'opzione donna. Nel frattempo dai sindacati si chiede di continuare ad agire congiuntamente con il Governo per cambiare la legge Fornero, mentre la CIDA chiede di fermare gli slogan sulle pensioni d'oro. Infine, secondo confindustria il tema prioritario non è quello delle pensioni, ma piuttosto del lavoro e dei giovani. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Damiano e Orlando (PD): quota 100 dai 63 anni e APE strutturale

Nella giornata di ieri presso la sala stampa della Camera sono state presentate le nuove proposte dell'area DEMS del PD, attraverso una conferenza indetta da Andrea Orlando e Cesare Damiano. I due esponenti democratici hanno suggerito di avviare la Quota 100, ma a partire dai 63 anni di età. Mentre sulle altre opzioni di flessibilità si chiede di stabilizzare in senso strutturale l'APE sociale e volontaria, oltre che di avviare la nona salvaguardia dei lavoratori esodati e di prorogare l'opzione donna. Infine, un ultimo punto riguarda la necessità di modificare l'adeguamento dell'aspettativa di vita, definito come un meccanismo infernale destinato a portare l'età di quiescenza per le giovani generazioni a 70 anni.

Proietti (UIL): continuare a cambiare la legge Fornero

"Noi pensiamo che bisogna continuare a cambiare la legge Fornero, come abbiamo fatto negli ultimi due anni". Lo afferma il Segretario confederale della UIL Domenico Proietti, durante un'intervista rilasciata per il TG2000. Secondo il sindacalista, "l'obiettivo è 63 anni per l'accesso alla pensione per tutti i lavoratori. Pensare alle future pensioni dei giovani ed eliminare tutte le disparità di genere che continuano a penalizzare le donne. Su questo speriamo di confrontarci positivamente con il nuovo esecutivo", ha quindi concluso Proietti.

La CIDA si rivolge al Ministro Di Maio: basta slogan

La confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità ha commentato il recente intervento del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio all'Assemblea di Confartigianato, spiegando di accogliere con soddisfazione l'impegno verso le PMI ma di non sostenere la volontà di tagliare quelle che vengono definite come pensioni d'oro, "considerandole un privilegio e un modo per ridare i soldi ai cittadini". Secondo la CIDA, "percepire una pensione vuole dire aver versato i relativi contributi in base alle leggi vigenti: rimettere in discussione, a posteriori, questo diritto vuol dire scardinare il patto fra lo Stato e i cittadini, con il rischio di trasformarli in sudditi. Abbiamo seguito con attenzione e rispetto le prime mosse del nuovo Governo e attendiamo di incontrarne i rappresentanti per discutere dei problemi delle categorie che CIDA rappresenta. Ma siamo costretti ad intervenire perché quello sulle pensioni d'oro è un tema vecchio, tirato fuori per disperazione e privo di reale efficacia in termini di risparmio e recupero di risorse".

Boccia (Confindustria): le pensioni non sono una priorità

Secondo il Presidente di Confindustria, le pensioni "sono una questione, ma non possono essere la questione prioritaria del Paese". Il rappresentante degli industriali ha quindi spiegato che è meglio concentrare l'attenzione su lavoro e giovani. "Ma per farlo abbiamo bisogno da un lato di avere attenzione alle politiche per i giovani con piani di inclusione nella Pa e nel privato. E dall'altro rendere competitive le imprese italiane affinché possano creare occasioni di lavoro strutturali", ha quindi concluso Vincenzo Boccia.

1 commento:

  1. SONO RICCIARDI FRANCESCO
    Il papà di un ragazzo invalido al 100% ,
    Ho 59 anni di età e 38 anni di contributi vorrei andare in pensione per motivi FAMILIARI
    Ovviamente assegno in base ai miei contributi versati
    Perché non fare un'eccezione ( facoltativa )per tutte le famiglie che hanno questa problematica ?
    D'altra parte 38 anni di contributi non sono pochi ,
    Si ringrazia per l'attenzione.

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