Pensioni, ultime news ad oggi 26 giugno: su Quota 100 e 41 stop agli slogan

Pensioni, ultime news al 26/06

Le ultime novità sulle pensioni ad oggi 26 giugno 2018 vedono emergere nuovi dubbi dal sindacato sulla quota 100 e 41, soprattutto per quanto concerne gli eventuali vincoli d'ingresso anagrafici e di ricalcolo degli assegni. Nel frattempo prosegue anche lo scontro politico sui tagli alle pensioni d'oro, che nell'intenzione del Ministro del lavoro dovrebbero servire a finanziare gli assegni minimi. Ma per l'opposizione l'impatto di un simile intervento sarà del tutto insufficiente. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Ghiselli (CGIL): sulle pensioni basta spot improvvisati, su Quota 100 e 41 mancano le condizioni

Il Segretario nazionale della CGIL Roberto Ghiselli ha fatto il punto della situazione sulle proposte di flessibilità avanzate dal Governo gialloverde, chiedendo che si apra un confronto con il sindacato. "Il ministro del Lavoro e dello sviluppo, Luigi Di Maio, parla di quota 100 e quota 41: il problema è che per funzionare quei numeri devono essere accompagnati da una serie di condizioni che attualmente non ci sono", ha spiegato il sindacalista. "Al contrario, esiste il paletto dei 64 anni d’età e dei 36 anni di contributi, che di fatto penalizza tantissime persone, perché presuppone il ricalcolo contributivo di tutto il montante e una carriera lavorativa molto costante, introducendo livelli che pochissimi lavoratori possono raggiungere". A questo si aggiunge inoltre l'eliminazione delle precedenti opzioni di uscita. "Penso a disoccupati, cassaintegrati, invalidi, a chi fa lavori gravosi, a chi assiste persone non autosufficienti, tutte categorie che addirittura andranno peggio di prima, perché l’Ape sociale" ha rimarcato l'esponente della CGIL, ricordando che sebbene non abbia entusiasmato il sindacato "ha comunque garantiva a una certa platea l’uscita a 63 anni”.

Di Maio (M5S): in valutazione taglio su pensioni da 4-5mila euro

Il Ministro del Lavoro starebbe studiando un taglio sugli assegni "sopra i 4-5mila euro", per destinare le risorse così raccolte all'aumento delle minime. "Adesso stiamo facendo i calcoli", per agire su coloro "che non hanno versato i contributi per arrivare a questi importi". L'obiettivo è di arrivare a "fare il calcolo: tanto hai versato tanto ti spetta". In merito invece ai vitalizi, Luigi Di Maio ha spiegato che "la Camera ha pronta la delibera per tagliare i vitalizi". L'obiettivo resta di innalzare tutti gli assegni ad un minimo di 780 euro al mese.

Nannicini (PD) interviene su "pensioni d'oro, flat tax e altri inganni"

Il Prof. Tommaso Nannicini è intervenuto sulla riforma previdenziale in discussione tramite un lungo post su Facebook, nel quale ha espresso le proprie perplessità rispetto alle misure proposte dal Governo giallo verde. Facendo seguito ad un esempio pratico (di un pensionato 68enne di nome Guido Alberto con una pensione attorno alle 6mila euro, "se la proposta dovesse andare in porto, quindi, la sua pensione scenderebbe a poco meno di 5.700 euro. Il gettito complessivo di un intervento di questo tipo può essere stimato attorno ai 115 milioni di euro: una cifra molto lontana dal miliardo con cui il ministro Di Maio continua a promettere di finanziare il reddito di cittadinanza". Per quanto concerne invece la questione della ricerca di una maggiore equità sociale, "con l’introduzione della flat tax, contenuta nello stesso contratto di governo di cui sopra, la pensione di Guido Alberto, appena decurtata di circa 300 euro, non solo tornerebbe ai livelli precedenti ma addirittura aumenterebbe di circa 1.700 euro". Infine, per quanto concerne il bilancio dello Stato, "a fronte di una minore spesa pensionistica di 115 milioni, si avrebbe una riduzione del gettito fiscale di circa 862 milioni, solo per aumentare il reddito dei percettori di pensioni d’oro, con un conseguente aumento del deficit scaricato sulle future generazioni. Il tutto su una platea di sole 30 mila persone. Non male come risultato per chi si propone demagogicamente di tagliare i privilegi e redistribuire risorse a chi ne ha più bisogno. Quando sbandi troppo a sinistra qualche volta ti ritrovi a destra", ha concluso Nannicini.

Armiliato (CODS): stop agli slogan, serve alfabetizzazione economica

Commentando il post del Prof. Nannicini condiviso su Facebook, la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato ha richiamato alla necessità di una riflessione approfondita sulla riforma previdenziale e sull'approccio dimostrato da molti lavoratori. Per l'amministratrice, serve infatti "una alfabetizzazione di carattere economico da parte di chi come il Senatore Nannicini sia per professione sia per cultura e sia per ruolo politico, è in grado di avere e dunque di porgere una visione oggettiva e reale dell’effetto di alcuni provvedimenti dei quali viene propagandata la bontà".

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