Pensioni anticipate, ultime novità al 28/9 sull'opzione donna

Arriva un nuovo aggiornamento in merito alla questione delle risorse destinate a copertura dei provvedimenti di flessibilità previdenziale ed in particolare agli accantonamenti per opzione donna. Oggi facciamo il punto della situazione attraverso i dati contenuti all'interno di un nuovo dossier realizzato dalla Uil. Secondo quanto riportato dal Segretario Generale Domenico Proietti, nel corso degli anni "sono andati in economia oltre 6 miliardi di euro prelevati dal:
  • fondo lavori usuranti; fondo lavoro di cura;
  • fondo per le salvaguardie degli esodati;
  • fondo per il finanziamento di opzione donna".
Su quest'ultimo punto il dossier elaborato dal sindacato effettua un vero e proprio approfondimento, evidenziando una possibile sovrastima della platea potenziale. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo.

Pensioni anticipate e opzione donna: il quadro delle risorse e i presumibili risparmi

"La Legge di stabilità 2016, al fine di portare a conclusione la sperimentazione della cosiddetta “opzione donna”, ha disposto che fossero allocate risorse pari a 565 milioni di euro a copertura di 25.000 possibili pensionamenti" si legge all'interno del dossier della UIL. Lo stesso impianto normativo inoltre ha previsto "che le risorse non utilizzate dovessero essere destinate a misure con finalità analoghe a quelle di opzione donna". Sulla base di questa premessa, "al momento, non è comunque possibile quantificare quante lavoratrici abbiano scelto di utilizzare questa misura. Come evidenziato da più fonti del settore la platea è stata abbondantemente sovrastimata è quindi presumibile che da tali stanziamenti possano derivare significativi risparmi".

Il problema delle coperture

Nella giornata di ieri è intervenuta sulla vicenda anche l'On Maria Luisa Gnecchi, ponendo all'attenzione delle lavoratrici il problema delle coperture. Secondo la Parlamentare, le risorse stimate dall'Inps per sostenere le domande di quiescenza risultano eccessive rispetto alle reali necessità. Per questo motivo ha invitato le sostenitrici della proroga a scrivere al Presidente dell'Inps Tito Boeri per chiedere un chiarimento sulla situazione. Tra i dati evidenziati, la necessità di reperire 2 miliardi e mezzo a copertura di 36mila domande potenziali, mentre per tutti gli altri interventi di flessibilità previdenziale inseriti nella legge di bilancio dello scorso anno era stato necessario accantonare solo 2 miliardi di euro.
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